SISTEMI RITENUTA

Sintesi art. 172 cds

I veicoli sono un oggetto affascinante: oltre che a stupirci esteticamente con la loro bellezza sono anche un concentrato di tecnologia ed idee. Ci accompagnano tutta la vita in giro, a lavoro, in vacanza, ecc, rendendoci la quotidianità un pò più facile trasportandoci qua e la in poco tempo.

Per proteggerci in caso di episodi negativi sono dotati di:

  • elementi di sicurezza attiva: sono tutte le tecnologie in grado di prevenire un incidente cercando anche di correggere l'errore umano 
  • elementi di sicurezza passiva: tutte le tecnologie in grado di difenderci dopo che un incidente è avvenuto

Gli elementi di sicurezza attiva sono presenti nel nostro mezzo e funzionano anche senza una nostra specifica conoscenza. Possiamo anche ignorare la loro presenza, possiamo anche non comprenderne il loro funzionamento ma ci sono e fanno quello che devono fare.

In questo capitolo ci occuperemo degli elementi di sicurezza passiva e delle norme che li riguardano. Questi strumenti, a differenza dei primi, richiedono la nostra collaborazione, conoscenza e consapevolezza che, se non utilizzati o utilizzati non nel modo corretto, sono inutili.

 

L'ENERGIA

L'energia è una "cosa" particolarmente difficile da spiegare poichè, a differenza di altre misure, è una cosa che non si vede e non si tocca. Un chilo, un litro, un chilometro è evidente a tutti cosa siano perchè sono parametri facilmente percepibili e raffrontabili. Ma l'energia? 

L'energia nel sistema internazionale si misura in joule: esso è il lavoro svolto per alzare di un metro il peso di circa 102 grammi contrastando la forza di gravità. Anche spiegato così è particolarmente difficile da intuire.

Prendete una mela e appoggiatela su un tavolo. Poi sollevatela di un metro circa. Ecco, la forza che avete impiegato per fare questo gesto è 1 joule.

L’energia meccanica si differenzia in due gruppi:

  • energia potenziale
  • energia cinetica.

Tutti gli oggetti che si muovono hanno energia cinetica. L'energia potenziale è accumulata in oggetti che potrebbero muoversi. Una palla in cima ad un ripiano, per esempio, possiede energia potenziale; quando cade dal ripiano quell'energia potenziale è ridotta trasformandosi man mano in energia cinetica. Se rimettiamo nuovamente la palla sopra il ripiano gli faremo riacquistare nuova energia potenziale.

L' energia potenziale

ep

E' l'energia propria degli oggetti fermi od elastici e si misura con la seguente formula:

Ep= mGh  (m = massa; G = forza gravitazionale 9,8 m/s(2); h = altezza)

In campo automobilistico è come un mezzo in procinto di percorrere una discesa: il veicolo può in modo autonomo muoversi ed acquisire velocità proprio per effetto dell'energia potenziale da esso posseduta. Ecco per esempio tutte le precauzioni necessarie quando si sosta in salita o discesa come azionare il freno a mano, sterzare le ruote, tenere inserita una marcia, usare i cunei se previsti per evitare spiacevole sorprese. Per effetto della conservazione dell'energia infatti la potenziale si trasformerà nella ben più pericolosa energia cinetica con tutte le sue conseguenze.

L'energia cinetica

E' l'energia propria dei corpi in movimento. Tutti i corpi in movimento acquisiscono energia. C'è una formula che ci permette di sapere quanto vale questa energia:

Ec = mV(2) / 2 (m = massa; V = velocità)

E' lampante come questa energia sia molto legata alla velocità. Il suo valore si quadruplica al raddoppio della velocità. Questo significa che anche un piccolo aumento di velocità può avere importanti effetti: quindi, la velocità è un elemento critico.

Proviamo ad immaginare una persona del peso medio di 70 kg che viaggia su una autovettura a 50 km/h. Egli è fermo rispetto alla vettura ma procede alla stessa velocità dell'auto e quindi possiede energia. La sua energia sarà:

70 kg x (13,89)2 m / sec. = 6752 joule

Ricordate la mela da sollevare? immaginatevi quel gesto ripetuto 6752 volte in un solo istante. E' qualcosa di terribilmente grande. L'importanza dell'energia cinetica la scopriamo tutte le volte che un qualcosa ci viene addosso: un sasso pesa poche centinaia di grammi se tenuta in mano, ma se ci colpisce dopo averlo lanciato dopo aver acquisito velocità, gli effetti possono essere mortali.

C'è una forza sulla terra che è il punto di riferimento per questi aspetti: è la forza gravitazionale G = 9,81 m / sec.(2)

Il peso di un oggetto infatti viene percepito in modo diverso se questo "corre": un pallone da calcio (450 grammi) se calciato con forza, per esempio a 2G cioè circa 19 m / sec.(2) se ci colpisce in faccia avrà un impatto di circa 1 kg di forza.

Questo aspetto riguarda anche il nostro corpo: quando ammirate una gara di Formula uno e sentite dire che la monoposto decelera a 4G significa che il pilota mentre frena percepisce sulla sua pelle una pressione negativa pari al suo peso per quattro volte. Se prendiamo il solito peso medio di 70 kg significa che mentre frena a 4G avrà sulla sua schiena una spinta di 280 kg. Spinta che verrà contrastata in questo caso dalle cinture, dalla forza delle braccia sul volante, dai muscoli del collo, ecc. Ecco spiegato il motivo per cui questi piloti devono avere una preparazione fisica eccezionale.

Purtroppo esiste anche un principio fisico che dimostra come l'energia non possa scomparire ma solo trasformarsi: per cui un oggetto in movimento che colpisce qualche cosa arresterà improvvisamente la sua marcia trasferendo tutta l'energia sull'oggetto colpito producendo quello che a noi risulta come il danno conseguente.

incidente paragone

Supponiamo quindi di essere su un veicolo che viaggia a 80 km/h. Nel caso di urto del veicolo contro un ostacolo le cose andranno in questo modo:

1) Nel momento dell'impatto tutta l'energia cinetica sarà azzerata dal "lavoro" svolto dalla deformazione delle lamiere della parte anteriore del veicolo, che arresterà la sua corsa in 9 centesimi di secondo con una decelerazione di 25 G : venticinque volte il peso del veicolo.

2) Gli occupanti del veicolo per inerzia, continuano a procedere in avanti con la stessa velocità del veicolo prima dell'urto fino a raggiungere le strutture interne del veicolo. Nel momento in cui il corpo della persona incontra le parti del veicolo (volante, parabrezza, cruscotto, ecc.) inizierà a rallentare con margini molto più piccoli rispetto alla parte anteriore del veicolo: entro questi margini gli occupanti il veicolo dovranno comunque esaurire la propria energia cinetica. Il corpo si comprime per circa 11 cm, esaurendo la propria energia cinetica in un centesimo di secondo con una decelerazione di 227 G : 227 volte il peso del corpo.

Una esplosione di forza immane che ci spingerà contro le parti del veicolo lasciandoci ben poco scampo.

CINTURE DI SICUREZZA

L'uso della cintura di sicurezza modifica in meglio la sorte degli occupanti il veicolo. Dopo un impatto il corpo di una persona continua a muoversi per inerzia per tre centesimi di secondo spostandosi di circa 13 cm in avanti, dopo di che comincia ad essere trattenuto dalla cintura.

Lo stiramento della cintura più l'elasticità del corpo lo fanno muovere in avanti di altri 20 cm con decelerazione a 38 G ( 1/6 di quella senza cintura). Potrebbero esservi problemi per la testa, che muovendosi in avanti andrebbe ad impattare contro il cruscotto o il parabrezza ma per ciò c'è l'airbag.

cinture posteriori

Se non c’è la cintura di sicurezza la conseguenza è che il corpo di una persona andrebbe a sbattere contro le parti interne del veicolo mentre questo viene sottoposto a forze distruttive con effetti devastanti.

Peggio ancora è colui che si siede nei posti posteriori senza cintura credendo, erroneamente, di essere più protetto. Premesso infatti che i veicoli proteggono in modo uguale tutti gli occupanti non ci si rende conto che stare seduti dietro senza la cintura in caso di incidente verremo proiettati in avanti sui sedili anteriori. Un adulto di 70 kg alla velocità di 50 km/h in caso di impatto frontale produrrà una spinta di 3500 kg. Se questa persona era seduta dietro senza cintura produrrà una pressione sui sedili anteriori occupati da altre persone pari a quella di un elefante.

 

 

La norma

I sistemi di ritenuta sono obbligatori sui veicoli:

  • M1 autovetture
  • L6E quadricicli a carrozzeria chiusa
  • M2 e M3 autobus
  • N1 N2 N3 autocarri

Le cinture di sicurezza vanno utilizzate durante la marcia del veicolo

  • dal conducente
  • dai passeggeri
  • sia nei posti anteriori che posteriori

Sono esentati dall’utilizzo delle cinture:

  • Forze armate nell'esercizio di attività in situazioni di emergenza 

Per “servizio di emergenza” deve intendersi, secondo diversi commentatori, qualsiasi tipo di servizio svolto dalle forze di polizia avente la necessità di una tempestiva risposta che comporti l’abbandonare il veicolo immediatamente. In questo caso anche il conducente si ritiene possa essere esentato dalla cintura in quanto parte protagonista dell'emergenza.

  • Addetti a servizi sanitari e antincendio durante interventi di emergenza

Per “intervento di emergenza” deve intendersi qualsiasi tipo di servizio in cui sia necessario per un operatore avere libertà di movimento per far fronte a una situazione di rischio. Ci si può riferire quindi al personale medico che sul retro dell'ambulanza abbiano necessità di intervenire su un paziente. In questo caso si ritiene che il conducente alla guida non possa rientrare in tale esenzione.

  • istruttori di scuola guida durante l’attività di insegnamento
  • vigilantes di scorte armate durante il servizio
  • conducenti di veicoli che effettuano la raccolta rifiuti porta a porta nei centri urbani
  • soggetti con particolari condizioni di salute certificata (certificato di esenzione dell’ASL)
  • passeggeri di veicoli M2 e M3 nei trasporti locali urbani in piedi

 

ATTENZIONE AGLI OGGETTI

Per la stessa logica anche i piccoli oggetti presenti nel nostro veicolo al momento dell’incidente subiranno le stesse forze degli occupanti.

Una bottiglietta di acqua da mezzo litro a 50 km/h se ci colpisce è equivalente ad un masso di dieci chili. Un accendino che pesa appena 50 grammi se ci colpisce è come un martello da tre chili.

E’ bene pertanto evitare di lasciare troppe cose in giro. Soprattutto sopra il cruscotto o il pianale posteriore. Sarebbe sempre opportuno collocarle nei vani del veicolo.

 

IL POGGIATESTA

poggiatesta

In un tamponamento la testa è spinta violentemente prima all'indietro poi in avanti, prima di ritornare nella posizione iniziale; questo movimento è chiamato colpo di frusta. I muscoli del collo non sono capaci di assorbire l'impatto ed il rachide cervicale si estende, con il rischio che le ossa, i muscoli ed i nervi possano essere danneggiati già velocità appena superiori a 10 km/h.

Negli incidenti stradali possiamo distinguere fra tre differenti tipi di colpi di frusta:

  • casi leggeri che provocano rigidità e dolore al collo
  • lesioni più serie che includono sintomi muscolari e limitazioni nel movimento del collo;
  • lesioni più gravi, che comportano anche problemi neurologici.

 

Le lesioni possono essere ridotte facilmente aggiustando e posizionando adeguatamente il poggiatesta

  • in altezza: il poggiatesta dovrebbe essere alzato in modo da spingere sulla nuca. La metà del poggiatesta dovrebbe stare circa 3 centimetri sopra le orecchie.
  • in inclinazione: il poggiatesta dovrebbe essere inclinato in avanti in modo che il collo rimanga dritto e non possa inclinarsi all'indietro. Lo spazio tra la testa ed il poggiatesta dovrebbe essere tra 6 -10 centimetri.

 

IL TRASPORTO DEI BAMBINI - SEGGIOLINI

seggiolino

Il trasporto dei bambini è sicuramente un problema dato che i soggetti più piccoli risultano i più indifesi in caso di incidente e necessitano quindi di maggiori attenzioni. Per le stesse considerazioni fatte precedentemente un bambino di 15 kg a 50 km/h in caso di incidente riceverà una spinta pari 750 kg (circa 50 G).

Anche la posizione risulta importante. Il collo del bambino non ha una  muscolatura sviluppata per cui è necessario proteggerlo in maniera adeguata scegliendo per esempio la seduta contro la direzione di marcia.

 

 

I bambini sugli autoveicoli

Sui veicoli privi di sistemi di ritenuta (cinture):

  • Un bambino di età inferiore a tre anni non può salire
  • Un bambino di età superiore a tre anni ma altezza inferiore a 1,5 metri non può salire sui posti anteriori
  • Un bambino di età superiore a tre anni di altezza inferiore a 1,5 metri può salire sui posti posteriore se accompagnati da adulto di almeno 16 anni

Sui veicoli provvisti di sistemi di ritenuta è previsto l'impiego di appositi sistemi di ritenuta per i bambini

  • di altezza inferiore a 1,5 m
  • di peso inferiore a 36 kg

Per bambini di peso superiore a 36 kg e altezza inferiore a 1,5 metri è necessaria apposita certificazione medica per l'esenzione

Non è ammesso il trasporto di bambini in braccio

E' ammesso invece il trasporto di bambini di età inferiore a 3 anni senza seggiolino su taxi ed ncc purché accompagnati da una persona che abbia almeno 16 anni di età sui posti posteriori

 

I SEGGIOLINI

I sistemi di ritenuta per bambini (seggiolini) devono essere ancorati alla struttura del veicolo tramite: cinture di sicurezza installate sul veicolo o appositi ancoraggi Isofix. In base al tipo di aggancio possiamo distinguere:

  • seggiolini universali: vanno bene su qualsiasi veicolo poichè trattenuti dalle sole cinture di sicurezza
  • seggiolini semi universali: si possono adattare solo su alcuni modelli di automobili
  • seggiolini ad uso limitato: si possono utilizzare solo su modelli con gli idonei attacchi previsti dalla casa costruttrice

I seggiolini in base al regolamento UNECE 44 variano a seconda del peso del bambino:

GRUPPO 0 PER BAMBINI FINO a 10 KG – indicativamente fino a 12 mesi circa

GRUPPO 0+ PER BAMBINI FINO ai 13 KG. – indicativamente fino a 24 mesi circa

  • Navicelle o ovetti: le navicelle vanno posizionate nei sedili posteriori in senso trasversale e trattenute dalle cinture di sicurezza del veicolo. 
  • I bambini fino a 9 kg devono stare seduti in senso contrario di marcia: se nel sedile anteriore a condizione di disattivare l'airbag lato passeggero oppure nel sedile posteriore

GRUPPO 1 PER BAMBINI DAI 9 ai 18 KG. – indicativamente da 9 mesi a 4 anni circa

GRUPPO 2 PER BAMBINI DAI 15 ai 25 KG. – indicativamente da 3 anni a 6 anni circa

GRUPPO 3 PER BAMBINI DAI 22 ai 36 KG –  indicativamente da 5 anni a 12 anni circa

  • questi seggiolini possono essere posizionati sia nei posti anteriori sia in quelli posteriori
  • possono essere ancorati con un proprio sistema di cinghie e fibbie (classe integrale) oppure in combinazione con la cintura di sicurezza del veicolo (classe non integrale)

Esistono anche seggiolini multi gruppo che raggruppano più di un gruppo:

GRUPPO 0+ / 1 PER BAMBINI FINO A 18 KG

GRUPPO 2 / 3 PER BAMBINI DAI 15 ai 36 KG

GRUPPO 1 / 2 / 3 PER BAMBINI DAI 9 ai 36 KG

GRUPPO 0+ / 1 / 2 / 3 PER BAMBINI FINO A 36 KG

 

Dal 1 settembre 2024 entra in vigore il nuovo regolamento UNECE 129 I-SIZE che non sostituisce il precedente ma aumenta il livello di sicurezza dei sistemi di ritenuta dato che prevede:

  • una prova di impatto laterale per garantire una migliore protezione della testa e del collo
  • l'utilizzo degli ancoraggi di tipo ISOFIX tipo I-SIZE (su veicoli appositamente predisposti)
  • il trasporto nel senso di marcia solo dai 15 mesi (o 76 cm se indicato dal costruttore)
  • una nuova classificazione in base solo all'altezza del bambino.

Da questa data non saranno più commercializzati i seggiolini della vecchia normativa. Chi ha acquistato un seggiolini tipo vecchio potrà per ora continuare ad usarlo senza obbligo di sostituzione . Per i consumatori di fatto non cambia nulla: il divieto riguarda solo la vendita.

Gli acronimi I-SIZE ed UNECE 129 non sono la stessa cosa.

Un seggiolino I-SIZE è per forza allineato alla normativa UNECE 129 ma un seggiolino della suddetta normativa non è detto che soddisfi i requisiti I-SIZE. La normativa I-SIZE è una parte della UNECE 129: questi seggiolini possono essere utilizzati su tutti i veicoli che riportano il logo I-SIZE. Nei veicoli meno recenti deve essere verificata la compatibilità del veicoli con il seggiolino in appositi elenchi.

La nuova classificazione prevede:

  • da 40 cm a 87 cm (ovetti)
  • da 40 cm a 105 cm
  • da 40 cm a 125 cm
  • da 76 cm a 150 cm
  • da 100 cm a 150 cm
  • da 40 cm a 150 cm
  • rialzi senza schienale da 125 cm

 

ANCORAGGI ISOFIX

Il sistema di ancoraggio ISOFIX è obbligatorio sulle autovetture immatricolate dal 2006. E' un sistema di ancoraggio dei seggiolini universale che prevede sul seggiolini dei punti di attacco a cui corrispondono sul veicoli dei punti di aggancio. Il sistema garantisce maggior sicurezza in quanto l'istallazione avviene in modo semplice e corretta grazie a degli indicatori che rilevano la giusta istallazione. I punti di attacco sono tre:

  • due sulla base del sedile 
  • uno antiribaltamento: tipo top tether (cinghia di stabilizzazione) se si trova in alto oppure support leg (gamba di supporto) se si trova in basso

I sistemi di ritenuta per bambini di tipo ISOFIX si suddividono in 7 classi:

  • A) ISO/F3 per neonati, orientati nel senso di marcia (da 9 fino a 18 kg),
  • B) ISO/F2 per neonati, orientati nel senso di marcia (da 9 fino a 18 kg),
  • C) ISO/R3 per neonati, orientati in senso contrario di marcia (da 0 fino a 13 kg e da 9 fino a 18 kg),
  • D) ISO/R2 per neonati, orientati in senso contrario di marcia (da 0 fino a 13 kg e da 9 fino a 18 kg),
  • E) ISO/R1 per bambini piccoli, orientati in senso contrario di marcia (da 0 fino a 10 kg e da 0 fino a 13 kg),
  • F)  ISO/L1 per bambini in posizione laterale verso sinistra a culla portatile (da 0 fino a 10kg),
  • G) ISO/L2 per bambini in posizione laterale verso destra culla portatile (da 0 fino a 10 kg).

 

I bambini sulle biciclette

E' possibile trasportare un bambino su una bicicletta a condizione che:

  • abbia meno di 8 anni
  • se seduto nella parte anteriore (manubrio) deve pesare meno di 15 kg
  • il conducente sia maggiorenne

Il bambino deve sedere su apposito seggiolino omologato con le seguenti caratteristiche:

  • sia munito di poggia schiena
  • sia munito di braccioli
  • abbia un sostegno per le gambe
  • sia dotato di cintura o bretelle per il passeggero
  • sia dotato di dispositivi di aggancio specifici 

 

I bambini su ciclomotori e motocicli

Sui veicoli a motore a due ruote:

  • è vietato il trasporto di minori di 5 anni 
  • il conducente deve essere di età superiore a 16 anni
  • il veicolo deve essere omologato per due posti
  • nel caso dei ciclomotori il veicolo deve essere aggiornato con la nuova targa quadrata e la carta di circolazione: non è ammesso il trasporto se il ciclomotore possiede ancora il vecchio targhino
  • Il bambino deve prendere posto nel luogo del passeggero dietro al conducente.
  • Il bambino deve essere in grado di appoggiare i piedi sulle pedane dedicate: quindi anche se il minore ha più di cinque anni ma non ha una statura adatta non può salire salvo l'adattamento con appositi seggiolini.
  • Il bambino deve indossare un casco.

 

I bambini sugli autobus

Oramai anche sugli autobus e scuolabus è sempre più diffusa la presenza della cintura di sicurezza. Se sono presenti le cinture il loro utilizzo è obbligatorio. L'informazione è data a mezzo pittogrammi o messaggi luminosi si display o a voce dal conducente il quale sarà il primo responsabile del loro mancato uso.

  • I bambini di età superiore a 3 anni devono utilizzarla.
  • I bambini di età inferiore a 3 anni o nel caso di bambino con altezza non idonea (inferiore a 1,5 metri) sono esentati. Sarà presente un adulto di almeno 16 anni per la loro tutela.

Ovviamente la norma non trova applicazione per i passeggeri in piedi degli autobus dove è previsto il trasporto di passeggeri in piedi in ambito urbano.

Per quanto riguarda lo scuolabus esso è idoneo al trasporto di alunni della scuola dell'obbligo con le medesime regole sovraesposte. Inoltre questi autobus nel caso di trasporto di bambini

  • della scuola materna è obbligatoria la presenza di un adulto
  • dell'asilo è obbligatorio il dispositivo di ritenuta per bambini ed un adulto